I furbetti del Reddito di Cittadinanza sono davvero ovunque. Dopo essere andati in vacanza con il sussidio, dovranno restituire la somma.
Il Reddito di Cittadinanza è stata una di quelle misure che ha fatto discutere specialmente in Italia. Da quest’anno, con uno dei primi provvedimenti del Governo, la misura di assistenza offerta dal M5S è stata ufficialmente sostituita. Al suo posto è arrivato l’assegno di inclusione, a cui potranno accedere solamente determinate familiare. A questa misura si aggiunge anche la Carta Dedicata a Te, che offre un sussidio ulteriore per la propria spesa. Eppure, in Europa, c’è chi continua ed ha sempre erogato il sussidio in questione.
Ovviamente a cambiare è la regolamentazione del Reddito di Cittadinanza da nazione a nazione. Infatti in Germania si deve restituire l’assegno del reddito se si ricevono regali cospicui da amici e parenti. Questa è la legge che ha portato una coppia a restituire una cospicua somma allo stato. La coppia però si è opposta affermando che, i soldi ricevuti da un vicino, servivano per finanziare un pellegrinaggio alla Mecca.
Reddito di Cittadinanza, questa coppia dovrà restituire una cospicua somma
E’ accaduto in Germania, il caso del Reddito di Cittadinanza ha suscitato scalpore. Una coppia di Berlino è finita sotto accusa per frode. Infatti nonostante ricevessero sostegno finanziario dal centro per l’impiego, la coppia ha ammesso di aver ricevuto considerevoli somme di denaro sotto forma di “regali” da amici e parenti, somme che avrebbero destinato a un pellegrinaggio alla Mecca. Secondo quanto dichiarato dal Tribunale sociale statale di Berlino-Brandeburgo, la coppia è ora tenuta a restituire circa 22.600 euro al centro per l’impiego, rappresentando l’ammontare dei benefici che avrebbero indebitamente ricevuto durante il periodo da giugno 2018 a dicembre 2019.
Questo importo, secodo il tribunale, rendeva superfluo il ricevimento del reddito di cittadinanza. La coppia ha tentato di difendersi, sostenendo che i soldi ricevuti erano stati donati per finanziare il loro pellegrinaggio alla Mecca. Tuttavia questa giustificazione non è stata accettata dal tribunale, che ha evidenziato come la legge tedesca limiti la somma di denaro che chi riceve supporto finanziario può accettare come donazione in contanti. La cifra ricevuta dalla coppia superava di gran lunga tale limite, comportando la richiesta di restituzione dei benefici.
Nonostante la coppia abbia ricevuto una somma significativa da un vicino, la corte non ha accolto le loro argomentazioni difensive. I giudici hanno criticato la mancanza di prove sui costi effettivi del pellegrinaggio e hanno evidenziato il desiderio dei ricorrenti di ricevere tutti i pagamenti in contanti. Inoltre il fatto che la coppia avesse speso oltre 5.000 euro per un volo alla Mecca ha sollevato dubbi sul loro effettivo bisogno di assistenza finanziaria. La Germania ha quindi optato per un duro provvedimento, con la coppia che adesso dovrà restituire oltre 22mila euro.